Se segui il mio blog, avrai imparato ormai a memoria i criteri di notiziabilità. Li cito spesso negli articoli e qualche settimana fa abbiamo riflettuto insieme sul criterio della brevità a proposito della comunicazione di numeri e cifre.
Oggi voglio tornare su questo argomento per farti scoprire un paio di tecniche di media relations utilizzate dagli uffici stampa per stimolare la produzione di articoli e servizi da parte dei giornalisti.
Fai una ricerca e diffondi i risultati
Non importa che tu sia l’Istat o il Censis. Nelle grandi aziende infatti sono presenti, con sempre più frequenza, uffici studi, uffici ricerche, osservatori e così via: questi realizzano report, fanno analisi, indicono sondaggi per ricavare informazioni che possono essere utilizzate anche dall’ufficio stampa per promuovere il brand su giornali, siti di informazioni, blog e persino tv e radio.
In che modo? La tecnica consiste nello sfruttare uno studio affine ai beni e servizi venduti dall’azienda e promuoverlo poi attraverso i classici mezzi dell’ufficio stampa. Ma facciamo qualche esempio per capire meglio. Questo è il titolo di un articolo del Sole24Ore:
Italia terza per numero di tradimenti. La classifica dei Paesi più “infedeli”
Da dove arriva questa notizia? Nell’attacco leggiamo: “Secondo un sito di incontri extra-coniugali, il 18 novembre è il giorno dell’anno con il più alto rischio di essere traditi dal proprio partner. Ma non è finita qui, secondo Durex la propensione a tradire dipende in larga misura dalla nazionalità”.
Questo è un altro articolo, pubblicato da Il Tempo:
Infedeltà coniugale, in Italia boom di tradimenti: la mappa delle città con più “scappatelle”
E questo è l’attacco del pezzo: “Italia porta a casa il trofeo europeo dell’infedeltà con un tasso di traditori del 45%. A rivelarlo è Incontri-ExtraConiugali.com, sito dedicato a chi è in cerca di una storia al di fuori della coppia per provare nuove emozioni”.
Vinci un premio, ottieni una certificazione, ecc.
Un altro modo per stimolare i giornalisti a scrivere un articolo sulla tua azienda o sul prodotto che vorresti promuovere è quello di vincere un premio o ottenere una certificazione. Ultimamente vedo tante aziende che, per esempio, ottengono la B Corporation, relativa a quelle aziende che puntano al profitto con la stessa attenzione riservata alla sostenibilità sociale e ambientale. Un esempio:
Sostenibilità, Eolo prima telco in Italia a ottenere certificazione B Corp
Ma a volte non è nemmeno necessario puntare a un riconoscimento così prestigioso. Qualche settimana fa, per esempio, mi sono imbattuto in un articolo online che riportava questo titolo:
Ristorante X premiato come “migliore ristorante orientale”
Conoscendo il ristorante – che considero assolutamente nella media per la categoria in questione – ho cliccato sul link incuiriosito e dentro l’articolo si diceva che “in questi anni è stato premiato con punteggi altissimi su TripAdvisor e altri siti specializzati”!
Ovvio, qui siamo veramente al limite della cosiddetta “marketta”, ma questo aneddoto può esserti utile per riflettere sui tanti modi con cui è possibile cercare di promuovere un marchio.