Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più l’utilizzo della ricerca vocale su internet. Si tratta di una nuova modalità di utilizzo dei motori di ricerca i quali, letteralmente, hanno iniziato ad “ascoltare” le richieste fatte dall’utente tramite la propria voce per restituire i risultati sia sotto forma di elenco, come siamo abituati da più o meno vent’anni, sia tramite un sintetizzatore vocale. I più famosi assistenti vocali di oggi sono Google Home di Alphabet, Siri di Apple, Cortana di Microsoft e Alexa di Amazon. Vediamo insieme di cosa si tratta e come funzionano più nello specifico.
Come funziona la ricerca vocale
Chi mette in rete un proprio sito, può ottimizzarlo in chiave SEO per cercare di guadagnare posizioni sui motori di ricerca e apparire nelle prime pagine quando un utente effettua una determinata ricerca. Negli ultimi tempi, alcuni motori di ricerca come Google hanno iniziato a fornire come risultati non più solo la lista di siti in cui l’utente potrebbe trovare informazioni relative alla sua richiesta, ma direttamente quella che, secondo il motore di ricerca, dovrebbe essere “la” risposta a quello che l’utente ha chiesto. Per fare ciò si fa riferimento a delle informazioni strutturate, ovvero informazioni precatalogate in cui i motori di ricerca vanno a pescare le informazioni e le mettono a disposizione dei vari assistenti vocali. Un esempio sono le schede presenti su Wikipedia: se chiediamo a Google “chi è Leopardi?” attraverso una ricerca vocale, immediatamente sentiremo l’assistente di Mountain View risponderci traendo le informazioni da Wikipedia: “Il conte Giacomo Leopardi è stato un poeta, filosofo, filologo e glottologo italiano”.
Le ricerche vocali portano più traffico ai siti web?
Questa è la domanda che mi pongo e a cui sto cercando di trovare una risposta. Se ottimizziamo il nostro sito per il web strutturato, è probabile che, con un buon ranking, finiremmo per occupare la prima posizione nella SERP per una determinata parola chiave. E questo è indubbiamente un buon risultato. Ma quante delle ricerche effettuate dagli utenti tramite l’assistente vocale si tradurranno in visite per il nostro sito? Se Google fornisce direttamente una risposta vocale in grado di esaudire il bisogno informativo dell’utente, quanti saranno disposti a visitare il sito originario per approfondire l’argomento? E se i vari assistenti vocali comunicano solo attraverso un’audio, quale vantaggio ne trarrebbero i gestori dei siti nell’ottimizzazione vocal SEO?
Qual è l’obiettivo finale?
Probabilmente, la differenza di traffico generato da una pagina web in prima posizione nella SERP e una pagina web situata in una featured snippet non sarà molta, anzi è più probabile che il traffico sia maggiore nel primo caso, in quanto molte tecniche SEO utilizzano titoli predittivi per spingere gli utenti a cliccare sul link. Se l’obiettivo è, quindi, quello di avere un maggiore traffico, la ricerca vocale ha un impatto nullo se non negativo per questo scopo. Diverso è il caso in cui l’obiettivo che ci si pone è di tutt’altro genere, come per esempio far conoscere il proprio brand, la posizione della propria azienda o i contatti, pubblicizzare un evento, ecc. In questo caso, ottimizzare il proprio sito fornendo a Google dati strutturati con queste informazioni sarà sicuramente molto utile per l’azienda, che potrà così “convertire” molto più facilmente gli utenti in clienti senza la necessità di passare attraverso il sito internet (qui un esempio di schede informative che Google utilizza).