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La regola della destra nel cerimoniale

Una delle regole più utilizzate in tutto il mondo, nell’ambito del cerimoniale, è la regola della destra. Si tratta di una convenzione utilizzata per decidere l’ordine di precedenza tra persone, simboli e oggetti in contesti formali, basata sul fatto che la posizione di destra è quella più prestigiosa.

Da dove nasce la regola della destra

Le origini della regola della destra nel cerimoniale si perdono nella notte dei tempi, per cui è difficile individuarle con precisione. Possiamo però provare a “unire i puntini” per cercare di comprendere il perché si sia diffusa un po’ in tutto il mondo:

  • la maggior parte delle persone è destrimana;
  • in diverse culture, il lato destro era associato a concetti positivi (per esempio, nell’antica Roma si assegnava il posto d’onore alla destra durante i banchetti e le cerimonie);
  • nel medioevo con la destra si teneva la spada e con la sinistra lo scudo;
  • nella Bibbia la mano destra è spesso associata a Dio e al bene (Gesù “siede alla destra del Padre”).

Come si applica

Secondo la regola della destra, la persona (o il simbolo) che si posiziona alla destra occupa il posto più importante. Questo principio si estende a qualsiasi contesto cerimoniale: in un corteo ufficiale, la persona più importante sfilerà alla destra di chi la precede; la bandiera più importante, dopo quella centrale, è quella di destra; durante la firma di un documento, la persona di rango più alto apporrà la sua firma per prima e si posizionerà a destra degli altri firmatari e così via.

La regola della destra deve essere osservata nella prospettiva soggettiva e non rispetto a chi guarda. Per questo, per esempio, durante le premiazioni sportive, il posto centrale è occupato dall’atleta che vince, poi alla sua destra (quindi alla sinistra per chi guarda) si colloca l’atleta che è arrivato secondo e dall’altra parte l’atleta arrivato terzo.

Questo schema determina poi un ordinamento: partendo dal centro, si procederà in modo sequenziale. Per fare un esempio:

8 6 4 2 1 3 5 7 9

Contesti in cui si applica la regola della destra

In un pranzo ufficiale, il Presidente siederà al centro della tavola, con il Vicepresidente alla sua destra. Se, invece, vi è un ospite, questo verrà fatto accomodare al posto del Vicepresidente, per conferirgli maggiore importanza.

Negli uffici degli enti locali, come i Comuni, la bandiera più importante, ovvero quella italiana, viene disposta al centro. Alla sua destra (sinistra per chi guarda) si posiziona quella dell’Unione Europea e dal lato opposto quella dell’ente locale.

Anche durante gli incontri di rappresentanti istituzionali viene seguita questa regola, in base all’importanza gerarchica dei rappresentanti. Quando però ci si trova di fronte a cariche o simboli di pari rango, allora si utilizzano altri criteri di posizionamento quanto più oggettivi possibile, come quello legato all’anzianità di carica oppure l’ordine alfabetico.

Nella foto dell’ultimo G7 che si è svolto in Italia, per esempio, la posizione a destra della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è occupata dal premier francese Macron perché è in carica da più tempo rispetto agli altri (e così a seguire Biden, Trudeau, Kishida, ecc.).

Perché è importante

La regola della destra offre un criterio semplice e universalmente riconosciuto per stabilire le precedenze. Rispettarla è fondamentale per garantire un ordine chiaro e inequivocabile durante le cerimonie e gli eventi formali.

Seguendo questa regola, si evitano fraintendimenti e si contribuisce a creare un’atmosfera di rispetto e solennità. La giusta disposizione delle persone, dei simboli e degli oggetti non è solo un mero dettaglio estetico, ma rappresenta un modo per onorare le cariche e le gerarchie, creando un clima di compostezza e formalità.

Che si tratti di un diplomatico che precede un collega durante un ricevimento ufficiale o di un semplice commensale che si siede al posto giusto durante una cena di gala, la regola della destra rappresenta una bussola che guida verso un comportamento impeccabile e rispettoso del protocollo.

Fabio Brocceri
Fabio Broccerihttps://www.fabiobrocceri.it
Sono un giornalista, addetto stampa e comunicatore pubblico. Il mio lavoro consiste nell'aiutare enti, imprese e istituzioni a comunicare meglio. Clicca qui se vuoi saperne di più oppure seguimi sui social.

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