Per chi non ha molta dimestichezza con la comunicazione attraverso i media, il confine tra le diverse tipologie di contenuti può apparire sfumato o poco chiaro.
Mi è capitato spesso, per esempio, di constatare come molte persone facciano fatica a distinguere tra comunicato stampa e articolo, due strumenti essenziali per diffondere notizie e informazioni. Cerchiamo, dunque, di capire meglio in cosa differiscono e in cosa, invece, sono simili.
Differenza tra comunicato stampa e articolo
Sia il comunicato stampa che l’articolo sono due tipologie di testi appartenenti al genere giornalistico: entrambi, infatti, seguono le stesse regole tipiche dello stile giornalistico, che prevedono la presenza di un titolo, un eventuale sottotitolo, un lead con le classiche 5W, un corpo che fornisce ulteriori dettagli, uno stile chiaro che predilige frasi brevi, ecc.
Vi sono però delle importanti differenze che riguardano, essenzialmente, i mittenti (chi ha scritto questi testi?), i destinatari (a chi sono rivolti?) e il grado di oggettività.
L’articolo di giornale è scritto da un giornalista, che raccoglie informazioni su un avvenimento, le elabora e le pubblica su un giornale, cartaceo oppure online, confeziona servizi per i tg o per altre piattaforme. L’obiettivo è quello di informare il lettore in modo quanto più imparziale e oggettivo possibile, fornendo anche punti di vista diversi, approfondimenti, ma anche contestando o smentendo, a volte, quanto riportato dai comunicati stampa.
Il comunicato stampa, invece, è scritto da un addetto stampa, che non lavora per un giornale, ma per un’azienda, un ente o un personaggio noto. In questo caso, l’addetto stampa viene pagato per diffondere le informazioni relative all’azienda o all’ente per cui lavora e veicolarle ai giornalisti e alle redazioni tramite, appunto, un comunicato stampa.
Queste informazioni possono riguardare il lancio di un nuovo prodotto, una novità aziendale, lo svolgimento di un evento, un risultato finanziario, ecc.
Grazie al comunicato, l’addetto stampa attirerà l’attenzione del giornalista e nello stesso tempo gli fornirà delle informazioni – spesso in positivo – che rappresentano spunti per scrivere un articolo, realizzare un servizio al telegiornale e così via.
Il comunicato stampa rappresenta, quindi, solo una delle possibili fonti che il giornalista ha a disposizione per potere scrivere successivamente l’articolo. Il giornalista può decidere liberamente di utilizzare le sole informazioni presenti nel comunicato stampa che gli è stato recapitato, oppure integrarle con altre provenienti da diverse fonti (interviste, dichiarazioni, informazioni raccolte sul posto, testimonianze, ecc.).
Perché si fa confusione
Con la diffusione di internet, molti comunicati stampa hanno iniziato ad essere pubblicati direttamente sui siti degli enti e delle aziende, a volte in sezioni dedicate alla stampa e ai giornalisti (chiamate spesso “sala stampa”, “news room”, “stampa”, ecc.) ma spesso e volentieri in sezioni dedicate alle notizie, come se si trattasse di veri e propri articoli.
Ecco, quindi, che oggi il destinatario dei comunicati non è più solo il giornalista che li riceve nella propria casella di posta elettronica, ma potenzialmente chiunque navighi in rete, rendendo quindi più sfumata la differenza tra queste due tipologie di testi giornalistici e favorendo un processo chiamato di “disintermediazione” per cui la figura del giornalista viene bypassata a favore di una comunicazione diretta, con tutti i rischi e i benefici che questo comporta.
L’utente, infatti, deve essere consapevole che si tratta di un’informazione che, per quanto accurata, non può non riflettere il pensiero o la posizione dell’ente o dell’azienda che lo diffonde.