Finalmente sei riuscito ad ottenere un’intervista al personaggio del momento, dopo giorni o settimane di richieste. Hai organizzato tutto: logistica, aspetti tecnici, fotografo, cameramen ecc. È arrivato, quindi, il momento di preparare la scaletta. Ma come procedere? In questo post ti darò qualche consiglio e ti svelerò qualche segreto per preparare al meglio le domande per un’intervista efficace.
Il contesto
La prima cosa che devi fare è contestualizzare l’intervista. Si tratta di un politico? Di una celebrità? Di una persona comune coinvolta in un evento? Di un opinion leader? Questo è importante per definire il registro dell’intervista stessa. Inoltre è fondamentale conoscere dove l’intervista sarà collocata: nella sezione cronaca di un quotidiano o in quella spettacolo? In un programma televisivo di costume o in uno di approfondimento? Sul web o in radio? Infine: si tratta di un’intervista in diretta oppure registrata?
Il giornalista “sa”
Quando si decide di intervistare qualcuno, bisogna documentarsi bene su vita, morte e miracoli dell’intervistato. Non si può di certo improvvisare, altrimenti comunicherai la tua incompetenza non solo all’intervistato ma anche al pubblico. La conoscenza approfondita dell’ospite, infatti, ti permetterà di mettere in luce alcuni aspetti che lo riguardano ma che sono ancora poco noti. Spesso il giornalista quando fa le domande per un’intervista procede in questo modo: “so che ultimamente… so che una volta…” e così via. È come se il giornalista desse il la all’intervistato! Per cui, rimboccati le maniche e preparati a dovere.
Prima fase: rompere il ghiaccio
Farsi intervistare è un po’ come mettersi a nudo di fronte al giornalista e ai lettori. Per questo è importante che le prime domande siano domande “leggere”, per mettere a suo agio l’intervistato: se si troverà nella sua comfort zone, avrai più possibilità di ottenere risposte articolate e soddisfacenti. Si può iniziare facendo delle domande sugli ultimi lavori realizzati, sul perché di alcune scelte fatte, su alcuni particolari del suo lavoro, oppure farsi raccontare un aneddoto divertente, ecc. L’importante è iniziare comunque con domande che riprendano notizie recenti.
Verso il momento clou: le domande più insidiose
Se hai delle domande per un’intervista un po’ spinosa, che rischiano di mettere in difficoltà l’intervistato, è meglio farle nella seconda parte, quando l’atmosfera sarà più rilassata. È qui che in genere l’intervistato si apre e si lasciato andare, per cui sarà difficile glissare su domande più spinose senza mostrare segni di nervosismo e irritazione. Possono anche essere fatte domande un po’ più personali, domande che richiamano eventi anche un po’ spiacevoli per l’intervistato (ma utili per contestualizzare l’informazione), scandali, e così via.
Verso la conclusione
Alla fine dell’intervista occorre ritornare alla “leggerezza”, con domande più tranquille, anche un po’ ironiche, per stemperare la tensione che nel frattempo si è creata. Le domande possono riguardare episodi di vita personale, episodi di colore, ecc. È importante, infine, ringraziare l’ospite per averci dedicato un po’ del suo tempo.