Oggi, grazie al web, è possibile conoscere quali sono le notizie preferite, le più lette, le più condivise, le più commentate. Ma perchè i lettori preferiscono una tipologia di notizie e non un’altra? Quali sono le motivazioni che ci spingono a leggere una news anziché un’altra?
Un professore di comunicazione dell’Università di Roskilde (Danimarca), Kim Christian Schrøder, ha realizzato uno studio – utilizzando un approccio qualitativo – che ha analizzato le motivazioni che spingono i lettori a soffermarsi su una notizia invece che su un’altra. L’indagine ha coinvolto, in particolare, alcuni cittadini di Oxford a cui sono state sottoposte diverse notizie: i partecipanti sono stati chiamati a selezionare le notizie che sicuramente avrebbero letto e altre sulle quali invece avrebbero sorvolato, in una scala che rifletteva le proprie priorità informative.
La rilevanza è il primo fattore
Dall’indagine emerge che il primo fattore che ci spinge a cliccare su un link o ad alzare il volume della radio o della televisione quando ci imbattiamo in una notizia è sicuramente la rilevanza personale. Le persone prestano la loro attenzione alle novità che riguardano la propria vita, quella di familiari e amici, il proprio posto di lavoro, la comunità locale e le attività praticate nel tempo libero. Questo perché si pensa che una determinata notizia può essere utile alle persone che si hanno vicine. Da qui, il desiderio della condivisione, orale, scritta, privata, pubblica. Per esempio, molti dei partecipanti hanno classificato come prioritaria una notizia relativa al mondo della scuola perché avevano un figlio o un nipote potenzialmente interessati.
Come si declina il concetto di rilevanza?
Lo studio ha provato anche a definire i fattori che entrano in gioco nell’attribuire ad una notizia la rilevanza per il lettore, ovvero: la vicinanza, sia geografica (a prescindere dall’argomento) sia valoriale, l’interesse generale, spesso civico o sociale, che si cela dietro notizie apparentemente “banali”, gli interessi personali, la fiducia verso il brand che propone la notizia, l’essere venuti già a conoscenza della notizia stessa attraverso altri canali. Alcune sono una sostanziale conferma dei classici criteri di notiziabilità utilizzati nella tradizione giornalistica, altri invece potrebbero fornire un interessante spunto di riflessione che andrebbe approfondito.
Le notizie preferite sono sempre quelle divertenti?
Anche se le notizie più strane e divertenti vengono largamente apprezzate dai lettori, questi ultimi hanno ben chiara la differenza tra queste news e l’informazione vera e propria. E se quasi sempre le notizie più irriverenti registrano più click rispetto a quelle più autorevoli ciò avviene sia a causa degli algoritmi che premiano l’engagement, i like e le condivisioni, sia perché magari le notizie più importanti sono già note in quanto lette o ascoltate attraverso altri mezzi d’informazione, come la radio o la tv.
Leggere un titolo basta per “sentirsi informati”
Un ultima considerazione che emerge dall’indagine è che oggi l’ampia disponibilità di notizie e informazioni spinge le persone a sentirsi abbastanza informate anche se ci si limita a leggere solo il titolo. Un overload informativo che però va tutto a scapito dell’approfondimento.