Fare media relations e attirare l’attenzione dei media non è facile, specie se si ha a che fare con emittenti radiotelevisive nazionali o quotidiani importanti o se il settore per cui si sta curando la comunicazione non è molto “mediatico”. Qualche post fa ti avevo spiegato come rendere un comunicato stampa appetibile per i giornalisti: oggi cercheremo di ampliare l’argomento, provando a isolare qualche “trucco” per guadagnare visibilità sui media e far sì che qualche giornalista parli del nostro marchio o della nostra azienda all’interno di un articolo, un servizio o in una trasmissione.
Cosa sono le media relations?
Con il termine media relations si fa riferimento alle relazioni che intercorrono tra i giornalisti e chi si occupa di comunicazione per conto di aziende, enti o personaggi famosi (in genere, gli addetti stampa). Si tratta di relazioni su cui entrambe le parti hanno da guadagnare: il giornalista avrà a disposizione delle notizie senza fare troppa fatica nel ricercarle e l’addetto stampa farà guadagnare visibilità all’azienda per cui lavora all’interno di spazi diversi da quelli pubblicitari. Ma come convincere il giornalista a parlare di noi? Ecco qualche dritta.
1. Studia il calendario dei media
Ogni settimana ci sono tantissimi eventi che scandiscono i tempi e l’agenda dell’informazione: alcuni sono del tutto imprevedibili, altri invece possono esser previsti con largo anticipo. Facciamo un esempio: se una commissione parlamentare ha calendarizzato la discussione di un disegno di legge per l’introduzione dell’obbligo di vaccinare tutti i cani, l’ufficio stampa di un ospedale veterinario potrebbe proporre degli approfondimenti sul tema. Esistono poi alcuni eventi che si ripetono ogni anno (la giornata mondiale della terra, la giornata internazionale del bacio, ecc.) che possono fornire un gancio alle media relations. La prima cosa da fare, quindi, è la creazione di un calendario che tenga conto delle novità normative in arrivo, dei report in uscita, delle ricorrenze e così via, in modo da individuare i momenti più opportuni per inserirsi nel discorso mediatico.
2. Proponiti come esperto
Una volte studiati gli spazi affini al tema del tuo brand, potresti proporti come esperto. Giornali, telegiornali, trasmissioni tv, sono sempre alla ricerca di esperti in grado di spiegare le novità in arrivo, le ultime scoperte scientifiche, ecc. Per esempio, a tal proposito l’ufficio stampa dell’Università Luiss ha pensato, astutamente, di istituire una pagina dal titolo “trova l’esperto“, per proporre i propri docenti come esperti su determinati argomenti che vengono aggiornati di settimana in settimana. Geniale!
3. Crea un diversivo
Sei veramente convinto che il politico di turno venga paparazzato al supermercato mentre fa la spesa con la sua famiglia “come se fosse una persona qualsiasi”? Mi spiace deluderti, ma si tratta di una pantomima, creata ad hoc dal suo ufficio stampa. In sostanza succede questo: si contattano delle persone che apprezzano l’operato del politico, dicendole di raggiungere un determinato luogo; a questo punto prende il via questa sorta di “scenetta” in cui le persone fanno i complimenti al politico, chiacchierano amabilmente, fanno delle domande, ecc; l’addetto stampa nel frattempo ha contattato alcuni giornalisti dicendo loro che il politico “è stato appena avvistato al supermercato con la sua famiglia a fare la spesa”.
Per funzionare, il diversivo deve essere insolito, deve stupire e andare fuori dall’ordinario, seguendo i criteri di notiziabilità. Deve essere qualcosa di imprevedibile che ti faccia esclamare: “ma dai!”.
4. Proponi una visione opposta a quella predominante
Ci sono dei temi su cui tutti siamo d’accordo. Chi non è d’accordo con la pace nel mondo? Chi pensa che mangiare patatine fritte tutti i giorni faccia benissimo alla salute? Nei talk show, però, giusto per fare un esempio, generalmente vengono invitate sia persone che sostengono la tesi “A” sia persone che sostengono la tesi “B” (hai mai sentito parlare del mielismo di Paolo Mieli come tecnica giornalistica?). Se si propone una visione opposta a quella maggioritaria, se si rompono gli schemi, si hanno più chance di essere ascoltati (anche numericamente, perché si fa parte di una minoranza e c’è meno concorrenza). Attenzione però: la visibilità non sempre risulta positiva. Occorre, infatti, saperla gestire per non rischiare di esserne travolti.
5. Racconta una storia
Ne abbiamo più volte parlato in altri post, per cui non mi soffermerò molto su questo aspetto: lo storytelling è uno strumento molto efficace per trasmettere messaggi che rimangono impressi. Ci sono delle storie che non per forza hanno come protagonisti personaggi famosi, ma che riescono a fare breccia tra la gente. Anche in questo caso, per attirare l’attenzione dei giornalisti è necessario che la storia abbia dell’incredibile.
6. Sfrutta i media locali e la stampa specializzata
Ricevere spazio e visibilità sui media nazionali non è immediato. Tuttavia, si può iniziare partendo dai media locali o più di nicchia. Esistono, infatti, molte riviste specialistiche e molti media locali o tematici che hanno l’esigenza di riempire il palinsesto con budget ridotti ai minimi. E come dire di no a chi si offre di venire in trasmissione gratuitamente in qualità di esperto per parlare del tema del giorno? Inoltre, i media locali potrebbero rappresentare un trampolino di lancio verso quelli nazionali o più autorevoli.
7. Prepara dei report
Quante volte abbiamo sentito parlare della classifica delle città più vivibili in Italia o delle bandiere blu assegnate alle località balneari? Dell’andamento del mercato immobiliare? Le statistiche, ben comunicate, hanno una grande presa nel pubblico. Se è possibile, realizza uno studio su un tema di competenza della tua azienda, inserendo grafici, tabelle, infografiche. I report, gli studi e le statistiche non solo aumentano le probabilità di venire ripresi dai media, ma forniscono anche autorevolezza al brand.
8. Offri delle esclusive
Nel lavoro delle media relations contano molto le relazioni personali. Non a caso di parla spesso di Pr & media relations insieme. Potresti offrire delle notizie in esclusiva ad un giornalista di una testata particolarmente importante, in modo da accrescere il valore della notizia che comunicherai. Avere un’esclusiva è una prospettiva molto allettante per i giornalisti. Ma ne deve valere la pena!
9. Tieni aggiornata la tua media list
Questo è un consiglio che non dovrei nemmeno citarti, perché è la base fondamentale per chi lavora in un ufficio stampa: avere una media list aggiornata è cruciale per fare bene questo mestiere. Oltre al ruolo dei giornalisti e dei comunicatori, è utile corredare ai loro nomi anche delle note che tengano conto della tipologia di comunicazione che ognuno di essi svolge. Ci possono essere blogger, youtuber, autori televisivi, conduttori di tg, presentatori, editorialisti, ecc. e ad ognuno di loro deve essere associato ad una modalità di comunicazione (articoli di giornale, tramissione tv, podcast, video e via dicendo). Molto furbo anche inserire nella media list quali sono gli argomenti che in genere ognuno di loro tratta. E non dimenticarti di tenerla sempre aggiornata!
Questi sono solo alcune delle tecniche che si possono utilizzare per far breccia tra i media. Ne conosci altre? C’è qualche trucco che usi nelle tue media relations? Come fai a raggiungere una buona copertura mediatica? Scrivilo nei commenti!