Tutti noi sappiamo quanto sia importante essere costantemente aggiornati sulle novità del proprio settore. Per questo cerco di frequentare corsi, leggere libri tecnici, seguire siti tematici, blog, podcast e newsletter.
Per farlo in modo organizzato, mi aiuto con i lettori di feed RSS. Fino a qualche giorno fa ho usato Feedly, una piattaforma disponibile sia via web che tramite app dedicata. Dopo aver creato il mio account ho inserito tutte le fonti che mi interessavano e ho iniziato a ricevere i contenuti in un unico posto, quasi nel momento esatto in cui venivano pubblicati.
Avendo però raggiunto il limite delle 100 fonti, previsto per gli account free, e considerando forse eccessivo il costo dell’abbonamento PRO per il servizio offerto, ho provato a cercare qualche alternativa a Feedly.
Feedly vs Inoreader
Dopo aver provato diversi lettori, la mia scelta è ricaduta su Inoreader. Si tratta di una piattaforma molto, ma molto simile a Feedly, anche come interfaccia grafica, ma secondo me ancora più intuitiva e completa. È presente una barra laterale, dove è possibile organizzare le fonti in cartelle, e una schermata principale dove vengono visualizzati gli articoli. Inoreader ha 5 modalità di visualizzazione – dallo stile magazine alla semplice lista con i titoli degli articoli – ed è possibile operare una buona personalizzazione, scegliendo, per esempio, se visualizzare o meno il nome dell’autore dell’articolo, il tema da applicare e così via.
L’alternativa a Feedly che mi ha convinto
Inoreader mi ha convinto innanzitutto perché la versione gratuita permette di inserire 150 fonti, 50 in più rispetto alle 100 di Feedly. Inoltre, questa piattaforma ha più piani di abbonamento: per il piano “sostenitore”, che toglie la pubblicità e innalza il limite delle fonti da 150 a 500, il costo è di circa 2 euro al mese (se si sceglie l’abbonamento annuale), una cifra abbastanza abbordabile.
Il piano gratuito, poi, offre più servizi rispetto a Feedly: ti dà la possibilità di inserire i feed dei tuoi podcast preferiti, effettuare ricerche di parole chiave tra le tue fonti, impostare degli avvisi, inserire delle note personali, condividere su più piattaforme e creare delle regole interne (per esempio, se un feed presenta la parola X manda una mail all’indirizzo Y).
Infine, ho avuto modo di testare la funzionalità di RSS building (disponibile solo con la versione PRO), che serve a generare un feed RSS per quei siti che non ce l’hanno, e devo dire che funziona molto bene.
Conclusioni
Per la maggior parte degli utenti, la versione gratuita è più che sufficiente: completa, funzionale, fa il suo dovere. Se il numero delle fonti dovesse superare le cento unità, varrebbe comunque la pena passare ad un piano di abbonamento “sostenitore” o “PRO” – quest’ultimo piano consigliato specialmente a chi utilizza Inoreader per fare media monitoring online.