Nel 2008 mi sono laureato in Giornalismo per Uffici Stampa presso l’Università di Palermo. Prima di intraprendere questo percorso universitario, però, mi sono chiesto se ne valesse veramente la pena. Il percorso di laurea era la via giusta per diventare giornalista? O era meglio puntare tutto sull’apprendimento sul campo? Quali vantaggi e svantaggi nell’uno e nell’altro caso?
È possibile diventare giornalisti senza laurea?
Oggi per diventare giornalisti basta il diploma di scuola media inferiore (abbiamo avuto anche ministri senza laurea e alcuni senza nemmeno il diploma di maturità, quindi non stupiamoci più di tanto). Quindi non è necessaria una laurea, né una laurea specifica in scienze della comunicazione. Per iniziare il praticantato, che permette l’iscrizione all’albo dei giornalisti professionisti, per esempio, si parla di un qualsiasi diploma di scuola media superiore. La laurea è, invece, richiesta nei casi in cui, per accedere al praticantato, si sceglie la via dei master o delle lauree specialistiche che, per legge, sono accessibili solo previo possesso di un diploma di laurea.
È utile avere la laurea?
A questo punto, però, possiamo rigirare la domanda: è utile avere una laurea per fare il giornalista?
Secondo me, sì. Ogni giorno mi capita di confrontarmi con colleghi giornalisti ma anche con addetti stampa o portavoce importanti e devo dire che la mancanza di una base culturale specifica, soprattutto sul campo della comunicazione, si percepisce. Spesso, infatti, in Italia alcuni ruoli chiave vengono occupati da persone che nella vita hanno fatto tutt’altro o che hanno avuto una preparazione non specifica nella comunicazione, acquisendola magari sul campo. In questi casi è ovvio che si parte svantaggiati rispetto a un laureato in comunicazione: spesso, infatti, non si conoscono alcuni concetti base come gli assiomi della comunicazione, non si sa cosa sia un’analisi SWOT, non si conoscono i criteri di notiziabilità, lo storytelling, i principi della SEO, si sbaglia nel gestire le crisi, ecc.
Chi decide di fare questo mestiere senza avere una base culturale solida dovrà, quindi, colmare questo gap, e potrà farlo essenzialmente in due modi: o imparando – a proprie spese – dai propri errori oppure attraverso l’auto formazione.
Spesso non basta nemmeno la laurea!
A proposito di auto formazione, uno dei consigli che do sempre agli studenti è quello di continuare con la formazione anche dopo il percorso di laurea, attraverso master, corsi di aggiornamento, seminari ma anche con la semplice lettura di blog del settore, libri e così via. Questo perché il mondo della comunicazione è in continuo mutamento (avete mai pensato che Facebook vent’anni fa non era nemmeno stato concepito?) ed è necessario rimanere aggiornati su tutte le novità.