Proteggere il giornalismo dalle interferenze e ingerenze degli Stati. È questo l’obiettivo dell’European Media Freedom Act, la proposta della Commissione Europea presentata oggi dal commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, e dalla vicepresidente Ue, Vera Jourova.
L’iniziativa era stata annunciata dalla presidente Ursula Von Der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2021, con lo scopo di salvaguardare il pluralismo e l’indipendenza dei media nel mercato interno dell’Unione Europea, tutelando così anche il diritto dei cittadini ad essere informati in modo imparziale. Vediamo di che si tratta.
Un Media Freedom Act europeo per l’indipendenza dei media
Il Media Freedom Act (MFA) cercherà di garantire l’indipendenza dei media attraverso nuovi strumenti che andranno a salvaguardarli maggiormente contro le ingerenze della politica, che spesso prova a controllarli con nomine nei consigli di sorveglianza o finanziamenti poco trasparenti tramite, per esempio, la pubblicità.
Cosa prevede il MFA
La proposta di regolamento stabilisce diversi requisiti di trasparenza che riguardano la proprietà dei media e regole precise sull’allocazione della pubblicità statale, oltre a delle misure per regolare le fusioni di mercato.
Per esempio, si propone che gli editori dei media debbano pubblicare le informazioni relative ai proprietari (diretti o indiretti) e ai propri azionisti e l’istituzione di un nuovo ente indipendente per supervisionare la libertà dei media in Europa.
Il commissario Thierry Breton ha poi spiegato che l’Ue vuole proibire l’utilizzo di spyware per controllare i giornalisti da parte delle autorità dei Paesi membri, un’azione che diventa urgente soprattutto dopo lo scandalo legato a Pegasus, il software che, secondo quanto emerso in diverse inchieste giornalistiche, è stato usato da diversi governi per spiare i telefoni di leader politici, attivisti dei diritti umani e giornalisti.
“Nessun giornalista dovrebbe essere spiato per via del suo lavoro, nessun media pubblico dovrebbe essere trasformato in un canale di propaganda”, ha sottolineato la vicepresidente Vera Jourova.
Il compito del nuovo Consiglio europeo indipendente per i servizi mediatici sarà quello di assistere la Commissione nella preparazione degli orientamenti relativi alla regolamentazione dei media, potrà emettere pareri sui regolamenti nazionali che incidono sui mercati dei media e coordinerà le norme nazionali relative ai media extra-Ue che presentano un rischio per la sicurezza pubblica, in modo tale da garantire che questi media non eludano le norme dell’Unione. Infine, è previsto anche un maggiore dialogo tra l’ente, il settore dei media e le Big Tech che sarà più strutturato. Nei casi in cui, per esempio, grandi piattaforme come Facebook intendano rimuovere dei contenuti che non siano oggettivamente causa di disinformazione è necessario sentire i media prima di procedere.
Le reazioni
A non essere particolarmente d’accordo con l’European Media Freedom Act sarebbero gli editori europei, compresa l’italiana Fieg, perché il testo andrebbe a interferire con le diverse legislazioni nazionali. Secondo loro, si tratta dell’ennesimo tentativo dell’Ue di appropriarsi della competenza legislativa per la stampa cartacea e digitale, che va così a “vanificare” il concetto stesso di libertà di stampa. Altri, invece, come Reporter senza frontiere, hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa e lavoreranno per migliorarla in alcuni punti considerati carenti.
Di seguito il video diffuso dalla Commissione.