Qualche tempo fa avevamo parlato dell’utilità di convocare una conferenza stampa per comunicare una notizia ai media e, quindi, al grande pubblico. Negli ultimi anni, tuttavia, nuovi strumenti si sono diffusi per arrivare direttamente ai destinatari, bypassando l’intermediazione dei giornalisti. In molti hanno iniziato a utilizzare, per esempio, le dirette social sui propri profili privati per comunicare qualcosa di pubblicamente rilevante. Ma cosa cambia rispetto ad una conferenza stampa classica? Quale modalità di comunicazione è più adatta?
Quando è meglio fare una diretta social
Iniziamo col dire che per chi ha un numero di follower molto alto, la diretta social potrebbe essere già di per sé un mezzo sufficiente per veicolare un messaggio. La conferenza stampa, infatti, riunisce i giornalisti che hanno poi il compito di diffondere il messaggio ad un pubblico più ampio (se lo ritengono utile), ma se il tuo numero dei follower è abbastanza alto il messaggio potrebbe arrivare direttamente ai destinatari e al tuo target di riferimento senza che siano necessari altri intermediari. Inoltre, occorre considerare che non tutti i messaggi che vogliamo comunicare possono diventare vere e proprie notizie, perché magari costituiscono un’informazione utile solo per la nostra azienda, per il nostro settore, per il nostro gruppo di amici.
Quando è utile indire una conferenza stampa
Se non si può contare su un numero di follower considerevole, forse la diretta social non è il mezzo più adatto. Per veicolare un messaggio ad un pubblico ampio, è utile, in questi casi, convocare una conferenza stampa in cui invitare i cosiddetti gatekeeper, ovvero giornalisti, opinionisti, influencer, gestori di pagine social importanti, blogger, ecc. in grado di “aprire i cancelli” (da qui il nome) dell’informazione mainstream. Solo così il messaggio che intendiamo diffondere avrà più possibilità di arrivare al grande pubblico.
Occorre però considerare le difficoltà che ultimamente gli uffici stampa riscontrano nel convincere i gatekeeper a partecipare alle conferenze. Se la notizia non è abbastanza rilevante, o se magari il soggetto che intende diffonderla non è molto autorevole o conosciuto, tale da spingere i giornalisti a partecipare alla conferenza, meglio ricorrere ad altre modalità di comunicazione, come, per esempio, il comunicato stampa o i post sui social.
Diretta social e conferenza stampa insieme?
Nel primo periodo della pandemia, abbiamo assistito a numerose conferenze stampa che si sono svolte via web per l’impossibilità di prevedere la presenza fisica dei giornalisti all’interno di luoghi chiusi. Pensiamo alle conferenze di Giuseppe Conte, Mario Draghi, ecc. Oggi questa tendenza sta effettivamente continuando, con modalità che spesso sono diventate ibride, ovvero in presenza e online.
Le conferenze stampa online si possono organizzare in molti modi: tramite piattaforme create ad hoc, sfruttando quelle di videoconferenza come Zoom, Google Meet o Microsoft Teams, accessibili su invito, ma anche tramite i social stessi, come per esempio YouTube o Facebook.
Nel caso delle dirette social il vantaggio è quello di far viaggiare la comunicazione su un doppio binario: da un lato abbiamo, infatti, un target composto dai professionisti dell’informazione, opportunamente invitati, dall’altro gli utenti che decidono di seguire la conferenza perché particolarmente interessati all’argomento.
Occorre quindi valutare, di volta in volta, in base al contesto, al contenuto che si intende comunicare, al posizionamento del soggetto e alle risorse disponibili quale sia la modalità migliore da utilizzare.