Facciamo un piccolo esperimento: tra la formula per calcolare il volume di un cono e la storia di Ulisse, cosa ricordi maggiormente degli insegnamenti ricevuti alle scuole medie? A meno che tu non sia un addetto ai lavori, sicuramente ricorderai la storia di Ulisse e del suo peregrinare, del suo incontro con Polifemo, con le sirene, con la maga Circe che trasformava gli uomini in porci e così via. Questo perché le storie sono quelle che stimolano il lato emotivo del cervello umano, ci affascinano e riescono a trasmettere anche dei messaggi, seppur non immediatamente evidenti. Un esempio sono le favole, con la loro morale, ma anche le stesse parabole di Gesù, che ancora oggi ricordiamo. Ma cerchiamo di capire cos’è lo storytelling entrando più nel dettaglio.
Cos’è lo storytelling?
Lo storytelling è l’arte di raccontare storie (ed emozioni). Le storie permettono alle persone di interiorizzare in maniera più semplice, ma nello stesso tempo più efficace, un messaggio. Non è un caso che lo storytelling sia molto utilizzato nel marketing e nella comunicazione politica. Le storie agiscono a livello inconscio e fanno sì che la nostra mente riesca a ricordarsi una storia anche molto tempo dopo averla ascoltata o vissuta per la prima volta. Questo perché le storie riescono a coinvolgere emotivamente chi le ascolta, lasciando tra le righe il messaggio o i valori che si vuole trasmettere: in questo modo è proprio il destinatario a scoprire il sottotesto, grazie ad una sua elaborazione cognitiva attiva.
Cos’hanno in comune le storie?
L’antropologo russo Propp (1928) aveva già cercato di teorizzare alcuni elementi ricorrenti presenti in quasi tutte le fiabe. Nel suo saggio, Morfologia della fiaba, Propp osserva, ad esempio, come in ogni storia vi sia la presenza di uno schema comune: un soggetto principale che deve raggiungere un oggetto del desiderio, ostacolato da alcuni antagonisti, supportato da alcuni aiutanti. Inoltre, l’antropologo ha individuato alcuni momenti che si ripetono spesso in ogni racconto: l’allontanamento, la presenza di elementi magici, la prova da superare, la lotta finale, la vittoria, ecc. Cosa lega quindi le storie? Le emozioni, che si alternano, tra attese, momenti di sconforto e subito dopo di speranza, rabbia, indignazione, felicità, e così via.
Storytelling aziendale: qualche esempio
Oggi molte aziende stanno puntando sullo storytelling per comunicare con i potenziali clienti. L’attenzione viene spostata più che sul prodotto sulle emozioni, sui racconti, lasciando sullo sfondo il brand. Qui di seguito, alcuni spot di grandi multinazionali che hanno sfruttato lo storyteling: Telecom, che racconta la storia di Gandhi che vive nel nostro tempo, Ikea, che racconta le difficoltà di un bambino che non riesce a raggiungere i piani alti di un armadio, e Barilla, che racconta la storia di una coppia divisa dalle distanze che condivide la cena grazie ad una videochat.
https://www.youtube.com/watch?v=2EK5yeWxtYQ