Nell’ambito delle media relations, un media pitch rappresenta il modo con cui un addetto stampa contatta un giornalista o una testata giornalistica per proporre un articolo, un servizio da realizzare su un determinato argomento o per ottenere un’intervista. Nel concreto, il media pitch può essere un’e-mail, una telefonata o un semplice messaggio privato che ha l’obiettivo di attirare l’attenzione dei media e dei gatekeeper sul prodotto, servizio o evento che stiamo sponsorizzando, spingendoli a parlarne nelle loro testate, nei loro programmi, sui profili social, ecc. In questo modo si otterrà una copertura mediatica più ampia rispetto a quella che possono assicurare i canali propri dell’azienda o dell’organizzazione per cui si lavora.
A chi inviare il media pitch
Supponiamo di voler inviare il nostro media pitch via mail. Innanzitutto occorre individuare la persona potenzialmente più interessata, all’interno di una redazione, al nostro argomento (in questo caso, infatti, non va fatto l’invio a pioggia tipico dei comunicati stampa, più formali). Per farlo, bisogna studiare e conoscere l’organizzazione della testata per la quale vogliamo proporre il nostro prodotto/argomento, capire quali spazi o rubriche potrebbero essere più adatti, ma anche quale taglio dare al nostro pitch affinché possa risultare più attraente.
Ci sono, infatti, diversi modi di presentare una potenziale notizia, ciacuno dei quali potrebbe andar bene per un giornalista (o per una testata) e non per un altro: la pertinenza è un fattore che dobbiamo assolutamente considerare per far sì che il pitch possa generare articoli e servizi radiotelevisivi.
Come strutturarlo
Se non conosciamo personalmente il giornalista, dobbiamo innanzitutto presentarci: iniziamo con una formula breve, poche parole per dire chi siamo e per chi lavoriamo, perché le prime righe sono quelle più incisive e man mano si va avanti nella lettura (ammesso che il destinatario decida di continuare) l’attenzione tende a calare.
Subito dopo dobbiamo presentare il nostro prodotto/argomento, spiegando perché il giornale o la trasmissione tv dovrebbe parlarne, indicando, magari, la sezione “in cui calzerebbe a pennello”. L’importante è avere ben chiaro che al giornalista non interessa aiutarti a fare promozione, ma il suo scopo è quello di trovare notizie utili e interessanti per informare i propri lettori.
Facciamo un esempio. Lavoriamo per un’azienda che produce cibo per animali. Il nostro pitch potrebbe essere qualcosa del genere:
Gentile [Nome del giornalista],
sono [Nome e Cognome], responsabile delle relazioni esterne dell’ Azienza Miglior Cibo per Cani. Domani pubblicheremo un report con i dati relativi agli animali domestici in italia.
Ho pensato potesse essere interessante per la rubrica [X] del giornale, anche in considerazione del fatto che tra 2 giorni si celebra la giornata internazionale del cane.
I risultati di questo studio dicono che…
Mi faccia sapere sarei felice di anticiparle il rapporto embargato, completo di immagini e grafici, per poterci lavorare con calma.
Grazie per l’attenzione.
Saluti e buon lavoro
Non è necessario, in questa occasione, essere prolissi: l’obiettivo del media pitch è quello di “agganciare” il giornalista, non di scaricare su di lui tutta la storia dell’azienda!
Si può anche iniziare facendo riferimento a un recente articolo scritto da quel giornalista, oppure partire con una domanda in grado di destare curiosità:
Gentile [nome del giornalista],
la contatto perchè ho letto recentemente questo suo articolo e vorrei proporre una storia da raccontare relativa a questo tema…
Come scrivere l’oggetto dell’e-mail e altri consigli utili
I giornalisti e le redazioni sono inondati quotidianamente di comunicati stampa e media pitch. Per questo è importante attirare la loro attenzione già dall’oggetto della mail (o dai primi secondi di conversazione, se si tratta di un pitch telefonico). Cerchiamo di chiarire subito l’argomento della nostra proposta e, se possibile, metterla già sottoforma di notizia, come se fosse un titolo di una news, in modo da aiutare il giornalista a visualizzare l’eventuale articolo o servizio che potrebbe nascere: utilizzare un linguaggio e uno stile il più possibile vicino a quello del destinatario contribuisce a creare un terreno fertile per una comunicazione efficace.
Cerchiamo, quindi, di fare riferimento, come sempre, ai criteri di notiziabilità, per dare più chance al nostro prodotto di suscitare l’attenzione del giornalista, e inseriamo una call to action alla fine, specificando i nostri contatti e manifestando la piena disponibilità a fornire ulteriori approfondimenti.