sabato 5 Ottobre 2024

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HomeScienze della comunicazioneComunicazione paraverbale e comunicazione non verbale

Comunicazione paraverbale e comunicazione non verbale

Cos’è la comunicazione paraverbale? E la comunicazione non verbale? Qual è la differenza e perchè è importante prestare attenzione a entrambe?

Quando comunichiamo con gli altri, generalmente pensiamo che l’attenzione sia concentrata prevalentemente sul contenuto di quello che diciamo. In realtà, avviene esattamente l’opposto: esistono tanti altri elementi, che fanno parte della cosiddetta comunicazione non verbale e della  comunicazione paraverbale, che dicono molto di più di noi, tant’è che l’attenzione verso l’interlocutore riguarda:

  • per il 55% il corpo e le espressioni facciali
  • per il 38% la modulazione della voce (ritmo, tono, ecc.)
  • e solo il 7% è indirizzato alle parole, cioè al contenuto.

Non si può non comunicare

Il primo assioma della comunicazione dice che “non si può non comunicare”. Le persone comunicano anche stando immobili, quando – per esempio – distolgono lo sguardo, quando arrossiscono, quando non rispondono ad una domanda, fanno una smorfia, quando sono assenti! Come non ricordare il film Ecce Bombo quando Michele dice:

Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce…

Ognuno di noi comunica sempre qualcosa e non sempre questo è direttamente dipendente dalla nostra volontà. Ma vediamo di capire meglio.

Una metacomunicazione

Continuando a citare gli assiomi della comunicazione, il secondo afferma che nei processi di comunicazione esiste una metacomunicazione, ovvero un secondo livello in cui vengono trasmessi altri messaggi. Se – per esempio – sto parlando in pubblico, oltre alle parole che sto pronunciando e al significato che esse portano con sé, sto inevitabilmente comunicando anche dell’altro, come la mia provenienza geografica, desumibile dal mio accento, il mio stato d’animo, desumibile dalla voce tremolante o dalle esitazioni del discorso, il mio stato di salute (se starnutisco o parlo con una voce nasale), il mio status sociale, desumibile dall’abbigliamento, ma anche la relazione tra chi parla e chi ascolta (lo speaker è quello che sta al microfono o su un palco e chi ascolta è chi sta in platea, sui banchi di scuola, ecc…).

Comunicazione paraverbale e non verbale

Scendendo più nel dettaglio, con il termine comunicazione paraverbale ci si riferisce alle modalità con cui un messaggio viene trasmesso. Rientrano in questo ambito il tono della voce, il ritmo, la velocità, il timbro, il volume e così via. Con il termine comunicazione non verbale, invece, si fa riferimento al linguaggio del corpo, alla prossemica, allo spazio, ad aspetti estetici, ecc.

La prossima volta che vi capiterà di parlare in pubblico, fateci caso ;) .

Fabio Brocceri
Fabio Broccerihttps://www.fabiobrocceri.it
Sono un giornalista, addetto stampa e comunicatore pubblico. Il mio lavoro consiste nell'aiutare enti, imprese e istituzioni a comunicare meglio. Clicca qui se vuoi saperne di più oppure seguimi sui social.

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