Chi lavora nel mondo della comunicazione probabilmente avrà sentito parlare di comunicato stampa “embargato” e di sicuro i giornalisti sanno benissimo cosa fare quando ne ricevono uno da parte di un ufficio stampa. Ma di cosa si tratta nello specifico?
Cos’è il comunicato stampa embargato
Di norma, un giornalista che riceve un comunicato stampa può utilizzarlo subito per scrivere un articolo o preparare un servizio radiotelevisivo. Anzi, spesso e volentieri è importante essere tempestivi nella comunicazione, per evitare che la notizia venga data prima da altre testate concorrenti. Nel caso dei comunicati stampa sotto embargo, invece, esiste un’ “ora x” prima della quale il giornalista non può diffondere la notizia. Vediamo perché.
L’utilità dei comunicati stampa diffusi sotto embargo
Ci sono delle occasioni in cui il giornalista ha bisogno di avere a disposizione più tempo per confezionare l’articolo o il servizio, per esempio quando deve confrontarsi con report o studi ricchi di dati o quando la materia è particolarmente complessa. Avere più tempo a disposizione, gli permette di capire a fondo l’argomento, di predisporre spazi adeguati, di preparare tabelle, grafici, schede, ecc.
In questi casi, quindi, viene inviato un comunicato stampa embargato fino ad una certa ora e i giornalisti che accettano di ricevere questo particolare tipo di comunicato stampa si impegnano a non diffonderlo prima dell’orario concordato.
I giornalisti rispettano gli embarghi?
In genere i giornalisti rispettano l’embargo. Innanzitutto perché il suo mancato rispetto andrebbe a minare il rapporto di fiducia che si instaura tra il giornalista e l’ufficio stampa. È quasi certo, per esempio, che se un giornalista non rispetta l’embargo non godrà più di questa agevolazione concessa dall’ufficio stampa.
La sua azione, poi, non solo sarebbe scorretta nei confronti dell’ente che diffonde il comunicato, ma anche nei confronti degli altri colleghi giornalisti che rispettano l’orario di uscita.
Il comunicato stampa embargato rappresenta, dunque, una delle classiche situazioni win-win: il giornalista gode di un extra-time per prepararsi in maniera adeguata, il che agevola di molto il lavoro redazionale, che normalmente è piuttosto frenetico; l’ente e l’azienda che lo diffonde avrà, invece, più probabilità che i contenuti prodotti dal giornalista siano più curati, con meno errori e con una visibilità più ampia, perché il giornalista avrà avuto il tempo di programmare l’uscita in anticipo.