Nei giorni scorsi il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato le nuove Linee guida che spiegano passo dopo passo come diventare giornalista pubblicista (qui la differenza tra giornalisti pubblicisti e professionisti).
Le nuove regole pongono maggiore enfasi sulla qualità delle collaborazioni giornalistiche, fissano un numero minimo di articoli e servizi a livello nazionale che l’aspirante giornalista deve produrre e confermano la necessità di acquisire conoscenze deontologiche e legislative fondamentali per la professione. Ecco tutti i passi da seguire per l’iscrizione all’albo.
Le conferme
Le nuove linee guida confermano l’arco temporale del biennio come periodo minimo in cui l’aspirante giornalista deve dimostrare di collaborare, regolarmente e non occasionalmente, con quotidiani, periodici, testate giornalistiche di emittenti radiotelevisive e siti online e di venire retribuito per tale lavoro.
Da questo elenco vengono esclusi i libri e le pubblicazioni a carattere tecnico, professionale o scientifico e comunque pubblicazioni dirette da persone iscritte nell’Elenco Speciale.
I candidati dovranno anche conoscere gli elementi fondanti della deontologia professionale e del quadro legislativo che concerne la professione giornalistica. I vari consigli regionali potranno disporre, a tal proposito, un colloquio, per cui gli aspiranti giornalisti pubblicisti potranno prepararsi frequentando il corso online gratuito che fornisce una panoramica delle norme deontologiche e legislative della professione giornalistica, nonché una visione generale delle tecniche e della storia del giornalismo.
Questo requisito mira a garantire che i nuovi giornalisti siano consapevoli degli standard etici e legali che devono rispettare nel loro lavoro quotidiano.
Le novità
La principale novità riguarda il numero minimo di articoli, foto e filmati che dovranno essere presentati per ottenere l’iscrizione, che viene fissato a livello nazionale. In particolare, ne sono richiesti almeno:
- 70 per i quotidiani e siti on line
- 50 per i settimanali
- 40 per i quindicinali
- 20 per i mensili e le altre forme di periodicità.
Le retribuzioni derivanti dall’attività giornalistica devono essere pari complessivamente ad almeno mille euro annui lordi, tracciabili e documentabili con ricevute o fatture periodiche (al massimo quadrimestrali) e con le copie della Certificazione Unica per ogni anno fiscale concluso – rilasciata dall’Azienda editrice della pubblicazione – e le copie dei versamenti delle ritenute d’acconto versate con Mod. F24, se dovute.
I documenti da presentare
Per l’iscrizione non cambiano i documenti che è necesasario presentare al proprio Ordine regionale di appartenenza:
- giornali, fotocopie o dispositivi di archiviazione relativi agli articoli e servizi pubblicati, che dovranno essere poi elencati e ordinati specificando la data di pubblicazione;
- la dichiarazione (o le dichiarazioni se si collabora con più testate) redatta su carta intestata a firma del direttore responsabile che attesti lo svolgimento di attività giornalistica regolarmente retribuita;
- le ricevute o le fatture periodiche relative agli emolumenti percepiti.
L’aspirante pubblicista può anche comunicare all’Ordine regionale di riferimento la data di inizio dell’attività giornalistica, propedeutica all’iscrizione, a decorrere dalla quale iniziare a calcolare il biennio.